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— 140 — E lei, — risposi fremendo — che cosa mangia di grazia! Dei savoiardi intinti nel vin santo ? — La sora Vincenzina mia padrona mi ha sempre mantenuta a riso, a minuzzoli di pane e anche ar dolci. Non capisco come le sia venuto in testa di regalarmi a questa gente! Stavo così bene nell’orto di casa mia! Avevo fatto amicizia con un merlo canterino che mi raccontava un monte di storielle divertenti, e le so dire che il tempo mi passava presto e bene. — Lei è stata regalata alla signora Carolina per due ragioni — risposi con sostenutezza. — Prima di tutto perchè la mia padrona ha bisogno di uova fresche, eppoi anche — e mi sentii avvampar la fronte — perchè si unisca meco in matrimonio e diventi una sposa e una madre esemplare, com’era la mia — aggiunsi mestamente. La gallina mi guardò dapprima coi segni della più grande stupefazione; poi, dando libero sfogo alla sua vena canzonatoria, proruppe : — 141 — —