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— Eh, sicuro, i polli...

— I polli, caro mio, fanno le uova, offrono all’uomo un alimento salubre, sostanzioso...

— Per codesto, anche gli uccellini... — E non potei tirare avanti. Scommetto che i lettori indovineranno il perchè!

— Gli uccelli, — proseguì tranquillamente il mio spietato compagno sono un piatto di lusso, e tutti non ci possono arrivare a comprarli, eppoi per i malati e per le persone deboli, non è cibo adattato; i polli invece...

— Per carità, — mormorai con un fil di voce — mutiamo discorso...

— Sia pure. Convieni però che noialtri siamo superiori a quelle insolenti bestiole?

— Lo credo!

— E non ti par dura il vedersi trascurato e messo in un canto, per colpa di chi? D’uno spregevole passerotto, che finalmente non è buono ad altro che a mangiar le mosche!

— Eccone un’altra delle belle. O chi ti dà ad intender codeste cose? Il passerotto non è utile? Pover’a te! Se tu potessi farti capire, vorrei che tu ne dimandassi al signor Giampaolo. Non sono utili i passerotti? O chi li mangia tutti gl’insetti nocivi che brulicano pe’ campi, se non essi, rendendo per tal modo un gran servigio agli agricoltori? Già, senti, se ci si guarda ben bene, non c’è nulla d’inutile in questo mondo: e perfino le bestioline più umili, a qualcosa sono buone; anzi, per tornare a’ passerotti, ti dirò che in un certo paese di cui non ricordo più il nome, li avevano sperperati nella falsa supposizione