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Le mamme allevano i figliuoli, li custodiscono e gli tengono vicini finchè son piccoli; ma una volta cresciuti, è bene anzi che i figliuoli si avvezzino a provveder da sè a’ loro bisogni e a rendersi anche utili a chi tanto fece per loro. Va’ dunque, figlio mio; ti raccomando però di non allontanarti mai dal podere e soprattutto di non far lega con quel galletto che arrivò qui ieri; non mi piace punto, e sono persuasa che disobbedendomi, potresti incorrere in dispiaceri assai gravi.

Iermattina non era appena finito d’arrivare, che tu, subito, ti sei fatto sua guida e sei andato a girar con lui nei campi. A stringere le amicizie ci vuol grande cautela; prima di accompagnarsi con qualcuno bisogna conoscerlo bene, e saper se è buono, se è persona onorata e mille altre importanti cose. —

E mia madre, dopo queste parole, che mi fecero molto effetto, si allontanò con passo lento e maestoso.

Rimasi per un pezzetto sopra pensiero.

Ero risoluto, risolutissimo di obbedir la mamma in tutto e per tutto; questo s’intende; ma non sapevo darmi ragione della sua antipatia verso il galletto.

Che cosa le aveva fatto quella povera bestia? Arrivata solamente da poche ore, e già condannata ad una morte crudelissima, quando e come aveva potuto dispiacere alla mamma? Basta, conchiusi fra me, le mamme ci avvertono sempre per nostro bene, ma finalmente qualche volta possono sbagliare anche loro; sarà così anche della mia; io, dicerto al galletto non gli anderò incontro, ma sgarbi non glie ne voglio usare.

Mala cosa, bambini miei, quando i figliuoli suppongono che le madri si possano ingannare!