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una variata quantità di uccelli, non escluso lo struzzo, sono le diverse specie di gazzelle ed antilopi, la giraffa, i leopardi, i leoni, gli elefanti ed i rinoceronti ed ogni altra specie di prodotti animali e vegetali del paese».

— «Questo grido di dolore che ci perviene dal confine del deserto, dalle frontiere dell’Africa cristiana, ci stringe il cuore. Il governo non ha risposto, il governo non risponde; l’Italia non ci pensa, l’Italia non si ricorda di noi! Ecco la querela che ci giunge dai quattro venti, da tutte le parti della terra, ove v’ha Italiani che s’industriano di cominciare, e che si sforzano di far davvero.

«Ora continuiamo a riferire quello che intorno ai prodotti abissinici scriveva al governo uno dei nostri più diligenti consoli.

«La cera, le pelli e le penne di struzzo che spedisconsi in Europa provengono in parte dall’Abissinia per la via di Massauah, ma la quantità maggiore di questi prodotti scende il Nilo e si confonde colle merci più comuni che giungono al Cairo dal Sudan e dalla Nubia.

«Non v’ha viaggiatore che abbia percorsa l’Abissinia e non sia rimasto sorpreso della fertilità non meno che della bellezza di quel paese e bontà del suo clima. Fra gli Inglesi, che nella loro marcia sopra Magdala seguirono, come è noto, la parte più elevata e meno abitata di esso, vi fu chi scrisse: — Se noi c’impadroniremo del paese lo beneficheremo immensamente: non vi è commercio che non possa prosperare; quali terreni per l’agricoltore! quante greggi potrebbero nudrirsi sui verdeggianti suoi declivi! Sopra ogni tre miglia quadrate si potrebbero raccogliere tante pelli da somministrare i guanti a tutta Parigi durante una stagione di