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500 | robinson crusoe |
il segno della croce) il salvatore della mia vita, ma datomi luogo nel vostro bastimento, avete avuta l’inestimabile cortesia di ammettermici siccome uno di vostra famiglia e di darmi un adito a parlarvi con franchezza e col cuor su le labbra. Ora, mio signore, voi vedete dal mio abito qual sia la mia professione di fede, e dal conoscervi inglese devo argomentare qual sia la vostra. Posso bensì credermi in obbligo, anzi lo sono, di adoperarmi in ogni occasione con tutte le mie forze allo scopo di condurre il maggior numero possibile d’anime a ravvisare il vero ed abbracciare il cattolicismo; ma trovandomi qui per effetto di una vostra condiscendenza ed entrato nella vostra famiglia, i riguardi della giustizia non meno che quelli della civiltà e della buona educazione mi costringono a dipendere dai vostri comandi; nè quindi mi piglierò la libertà d’istituire veruna discussione su que’ punti religiosi in cui non andiamo d’accordo al di là di quanto ve ne mostraste mai desideroso voi stesso.
— Son tanto moderati ed onesti questi vostri propositi, gli risposi, che non posso non esservene grato. Egli è vero, apparteniamo ad uomini che voi chiamate eretici, ma non sareste voi il primo cattolico col quale mi fossi intertenuto senza cadere in isconvenevolezze o senza portare le discussioni ad un punto che divenissero troppo calde. Voi non sarete trattato con minori riguardi per essere d’opinione diversa dalla nostra, e ci regoleremo sempre in modo che, se negli scambievoli ragionamenti si venisse a qualche proposito men gradevole o ad una parte o all’altra, non ne sia mai nostra la colpa.
— Son persuaso, egli soggiunse, che i nostri parlari andranno sempre disgiunti da tali dispute, perchè non è mio stile il tirare a mano punti di religione nel conversare, e mi farò un piacevole studio di ravvisare in voi piuttosto un gentiluomo amabile in compagnia, che un dogmatico. Qualunque volta soltanto desideraste voi stesso intertenervi in quistioni di tal natura, non mi ristarei dal secondarvi, e in tal caso spero che mi concedereste la libertà di difendere le mie opinioni quali potessero parervi; ma, ve lo ripeto, semprechè non ci concorresse la vostra volontà e permissione, non entrerò mai io primo in tali propositi. Certo nel mio interno non desisterò mai da quanto credo mio uficio di sacerdote e di buon Cristiano per impetrare da Dio ogni prosperità al vostro bastimento e a quanto vi si contiene; e spero bene che, quantunque non vi associereste forse