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— «Signor Atkins, voi vedete come i feriti di quella gente combattono. Non è egli meglio aver pazienza sino a domani mattina? Tutti que’ feriti medesimi saranno assiderati, fatti mansueti dalle ferite stesse; molti infiacchiti dal grande sangue perduto. Avremo che fare con un minor numero di ncmici.»

Il consiglio era buono, ma Atkins con lieto viso rispose:

— «Voi dite bene, signore; ma domani sarò nel caso di que’ feriti ancor io, e perciò vorrei andare a combattere, finchè ho tuttavia il sangue caldo.

— Non vi mettete pensiere di ciò, signor Atkins, soggiunse il governatore. Voi vi siete comportato da valoroso, e avete fatta bene la vostra parte: faremo la parte nostra per voi ove non possiate esservi; ma io giudico meglio l’aspettare a domani mattina.»

Così di fatto erasi risoluto; ma il bel chiaro di luna di quella notte avendo resi accorti gli assaliti dell’enorme trambusto in cui erano gli aggressori, affaccendati tutti attorno ai loro morti e feriti, e il fracasso stesso che veniva dal campo ove s’erano trasferiti per dormire indicando quanto costoro fossero scompigliati, si cangiò di proposito. Fu dunque deciso di piombar loro addosso in quella notte medesima, specialmente ove si fosse offerta un’opportunità di far ciò d’improvviso, e quando meno quella gente se lo aspettava. L’opportunità capitò, perchè uno degl’Inglesi nella cui piantagione incominciò la battaglia, fece fare una giravolta ai compagni tra i boschi e la spiaggia occidentale, poi una subitanea voltata verso la parte meridionale, onde si trovarono vicini al luogo ove la massa de’ selvaggi era più folta, prima che questi avessero avuto tempo di vederli o sentirli arrivare. Otto coloni allora sparando in una volta nel bel mezzo di quella ciurma, ne fecero un macello, poi mezzo minuto dopo altri otto vi fecero piovere addosso tal grandine di pallini che da vero non vi fu scarsezza di feriti o di morti, e tutto ciò mentre quegli sgraziati non capivano da qual parte venisse il flagello, nè sapevano a qual parte salvarsi.

Tornati a caricare speditamente i loro moschetti, i coloni si divisero in tre corpi con intenzione di far fuoco tutti in una volta e da tre lati su l’inimico. Ciascuno di tali corpi era composto d’otto persone, vale a dire ventidue uomini e le due donne che combatteano da disperate. Le armi da fuoco vennero ripartite ugualmente fra questi tre battaglioni, come pure le alabarde e i bastoni. Si avrebbe