Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
418 | robinson crusoe |
— «Siamo noi i padroni dell’isola. Il governatore (intendeano parlare di me) ne ha conferito a noi il possesso, nè v’è altri che abbia diritti sovr’essa. Voi dunque non potete fabbricare sul nostro terreno, se non ne pagate l’affitto.
— Venite avanti e accomodatevi, dissero gli altri credendo tutto una burla. Vedrete le belle abitazioni che ci abbiamo fabbricate, e fermerete l’affitto voi stessi; e (aggiunse un di questi) poichè siete voi i signori di questo territorio, vogliamo sperare che se ci fabbrichiamo sopra e ci facciamo dei miglioramenti, ne concederete, come i gran signori costumano, una lunga investitura. Se vi piace fate venire un notaio che ne stenda lo scritto.
— Corpo del demonio! gridò un di costoro, le cui bestemmie non si limitarono qui; vi faremo vedere se burliamo;» e recatosi più in là, ove que’ poveri sgraziati avevano acceso il fuoco per prepararsi un po’ di cibo, e preso un tizzone infiammato lo posò bellamente contro il lato esterno della capanna, che in pochi minuti sarebbe bruciata, se un dei due ingiuriati non fosse corso fuori in