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robinson crusoe | 417 |
I coloni spagnuoli, i tre mascalzoni cattivi, i due mascalzoni buoni.
oichè gli Spagnuoli furono approdati, le cose cominciarono ad avviarsi meno male. Certo avrebbero voluto persuadere quelle bestiacce dei tre mascalzoni peggiori a prendersi seco nuovamente i due compatriotti; ma non ci fu verso d’indurli, com’essi dicevano, a formar tutta una famiglia. Così quegli altri due poveri diavoli si videro costretti a far le loro faccende da loro. Trovato quindi che sol l’industria e la fatica potevano aiutarli a vivere men tristamente, andarono a piantarsi le loro tende sul lato settentrionale dell’isola, ma tenendosi verso ponente per esser meglio fuori del pericolo di scontrarsi co’ selvaggi, i quali solevano sbarcare alle parti più orientali della spiaggia.
Quivi si fabbricarono due capanne, una ove alloggiare eglino stessi, l’altra per servire loro di magazzino, entro cui riporre le loro provvigioni; e poichè gli Spagnuoli li fornirono di alcune semenze di grano e specialmente di que’ legumi che ad essi lasciai, principiarono a coltivare la terra, seminare, far ripari di siepi, giusta il modello da me trasmesso ai miei successori; onde cominciavano a passarsela discretamente.
Il primo loro ricolto venne bene, e ancorchè avessero messo a coltura un piccolo pezzo di terreno, perchè non avevano avuto il tempo di prepararne di più, nondimeno fu bastante a provvederli di pane e d’altri commestibili; oltrechè un di questi essendo stato capo cuoco del vascello, era abilissimo nel far zuppe, torte e tali mangiari, quali il riso, il latte e le poche carni che si poteva procacciare glielo permettevano.
Si trovavano in così prospera condizione, quando un giorno gli altri tre cialtroni, privi d’ogni umano sentimento fin verso questi che aveano la patria comune con essi, capitarono a svillaneggiarli, così per bel diletto e a braveggiarli con dire: