Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/46

34 robinson crusoe

— «No, Xury, gli diss’io; possiamo filare la nostra gomona col segnale galleggiante attaccato, e andarcene a nuoto sul mare portandoci a tanta distanza, che la belva non possa arrivar sino a noi.»

Ebbi appena detto ciò quando vidi quella creatura d’ignota razza accostarsi ad una lontananza non maggiore di due tratti di remo; sorpresa che mi fece rimanere imbarazzato alcun poco; pure corso immediatamente alla stanza della scialuppa e trattone il mio moschetto, lo sparai contro al mostro che, presa immantinente la fuga, tornò ad avviarsi notando alla spiaggia.

Ma egli è impossibile il descrivere quale orrido strepito, quali disperati gridi e ululati corrisposero al frastuono e all’eco del mio moschetto; grida e ululati inauditi, cred’io, fin allora, che rimbombarono, così sull’orlo della spiaggia come per tutto l’interno del paese. Ciò mi convinse che non era cosa sana per noi l’andare a terra su quella costa per tutta la notte; ma il come avventurarvici poi di giorno diveniva un altro punto di quistione scabroso; perchè il cadere nelle mani di qualche selvaggio sarebbe stata cosa altrettanto trista, quanto capitar tra gli artigli di leoni o di tigri; per lo meno il pericolo da temersi era eguale.

Ma comunque fosse andata la cosa, non potevamo dispensarci dallo sbarcare d’un modo o dell’altro, perchè non ci rimaneva un boccale d’acqua nella scialuppa: quando, e da che parte eseguire lo sbarco, qui stava la difficoltà.

— «Se voi lasciare andar me con orcio a spiaggia, io veder bene se esservi acqua dolce, e portarvene alcun poco.

— Ma perchè andarci tu, e non piuttosto io, e tu rimanere nella scialuppa?»

Quel fanciullo mi diede tale affettuosa risposta che la ricordai sempre in appresso con tenera gratitudine.

— «Se selvaggi uomi venire, mangiar me, tu scappar via.

— Bene, Xury, andremo insieme, e se vengono i selvaggi uomi gli ammazzeremo; non mangeranno nessuno di noi due.»

Ciò detto, diedi al povero Xury un pezzo di pane di rusk e del liquore tolto dalla cassetta de’ fiaschetti del mio padrone rammentata poc’anzi; poi tirata la scialuppa tanto vicino alla spiaggia, quanto credemmo opportuno, guadammo sino alla riva non portando altro con noi, che i nostri moschetti e due orci per empirli d’acqua.

Non mi piacea di perdere di vista la scialuppa, per paura che