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rugginose tanto, che l’argento non potè essere riconosciuto per argento, se non dopo essere stato lungamente strofinato e maneggiato.

Così abbandonai l’isola ai 19 decembre (come me ne fecero certo i registri del vascello) nell’anno 1686, dopo esservi dimorato ventotto anni, due mesi e diciannove giorni. Da questa seconda cattività fui liberato nel dì anniversario di quello che mi salvò dalla prima, quando fuggii entro uno scappavia dalle mani dei Mori di Salè.

Dopo una lunga navigazione su questo vascello, posi il piede su le rive dell’Inghilterra agli 11 giugno del 1687, donde era stato lontano trentacinque anni.