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avvisassero dell’ora di ripartire, due dei loro che, come venni a conoscere più tardi, avendo bevuto di acquavite un pocolino più che non bisognava, profondamente s’addormentarono. Uno d’essi nondimeno svegliatosi più presto dell’altro, non tardò a vedere che la sua barca era troppo arrenata perchè potesse smoverla da sè solo, onde si diede a chiamare i suoi sbandati compagni che corsero tosto alla barca. Ma ci voleva altro che la forza di tutti loro per metterla di nuovo a galla: quel fondo era sì melmoso, che la barca stava piuttosto che nell’acqua affondata in una specie di sabbia mobile. Veduto ciò, da veri marinai, gente la meno antiveggente che siavi su la terra, non ci pensarono più, e si diedero un’altra volta a vagare per l’isola. Ne udii un di questi che nell’uscire di barca diceva al suo vicino:

— «Stia lì! Che te ne pare Giacomo? Galleggerà al ritono dell’alta marea.» Le quali parole mi confermarono nella prima supposizione fatta intorno alla patria di que’ galantuomini.

In tutto questo tempo ebbi tanta cura di tenermi nascosto, che non ardii scostarmi dal mio castello (e quanto ringraziava Dio che fosse così ben munito!) per una maggior distanza della via da farsi per salire al mio osservatorio o faro. Sicuro che non vi volendo meno di dieci ore prima che, col tornare della grossa marea, que’ miei ospiti potessero metter di nuovo a galla la loro barca, nel qual tempo sarebbe venuta la sera, mi prefissi d’aspettare quell’ora per vedere con maggior libertà e più da vicino i loro movimenti ed ascoltarne i propositi, se ne aveano. Intanto mi apparecchiava ad una battaglia, come aveva fatto altra volta, con la differenza che sapendo dover fare con altri nemici, posi in ciò maggiore cautela. Ingiunto parimente d’armarsi a Venerdì che era divenuto, grazie ai miei insegnamenti, un eccellente bersagliere, gli diedi tre archibusi, prendendo per me due moschetti da caccia. V’accerto che vestito della mia formidabile casacca di pelle di capra, coperto il capo del mio berrettone che vi ho già descritto, con la spada senza fodero che mi pendeva dal fianco, due pistole alla cintura, un moschetto per ispalla, faceva da vero una figura tremenda.