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210 | robinson crusoe |
distrussero milioni di quegli abitanti, i quali, benchè fossero idolatri e barbari, e contassero più di un rito sanguinolento ed atroce, siccome quello di sagrificare umane vittime ai loro idoli, pure rispetto agli Spagnuoli erano una popolazione affatto innocente. Per ciò l’averli esterminati e considerato ai nostri giorni cosa abbominevole ed esecranda fino dagli stessi Spagnuoli, e da tutte l’altre nazioni cristiane dell’Europa si ebbe per un vero macello, per un atto di crudeltà orrido e contro natura, imperdonabile al tribunale di Dio e a quello degli uomini; atto, per cui lo stesso nome di Spagnuolo è stato avuto siccome spaventoso e terribile ad ogni popolo dotato di umanità e di cristiana commiserazione; atto, per cui le terre della Spagna furono giudicate produrre in eminente grado uomini privi d’ogni principio di fraterna tenerezza, di viscere di compassione verso gl’infelici e di tutti quegli affetti che si trovano negli animi generosi.
Tali considerazioni posero un ostacolo al mio disegno, da cui cominciai a poco a poco a desistere, sinchè finalmente io conclusi che era stato un mal proposito il mio quello di assalire i selvaggi, e che non s’aspettava a me il cercare di scontrarmi con essi, semprechè non fossero i primi ad assalirmi. Questo caso cercai al possibile di evitare d’allora in poi, perchè se eglino m’avessero scoperto, e mi fossero venuti contro, avrei saputo quel che mi era lecito senza mancare al dovere.
D’altra parte osservai, pensandoci meglio, che il divisamento da me concepito nel calore della passione non era un buon mezzo per liberarmi da loro, ma si un mezzo il più agevole di ruina e distruzione per me. Di fatto, ogni qualvolta non fossi stato sicuro di uccidere non solo tutti quelli che si fossero trovati su la spiaggia in un dato tempo, ma gli altri ancora che ci potessero venire da poi, sarebbe bastato un sol fuggiasco di essi per raccontare ai suoi compatriotti quanto era accaduto, perchè tornassero ad approdare a migliaia per vendicare la morte de’ loro confratelli, ed io solo avrei portata sopra di me una distruzione certa, da cui finora io non mi vedea minacciato menomamente. Tutto computato, conchiusi che nè secondo i principi dell’umanità, nè secondo quelli della prudenza, io doveva d’una maniera o d’un’altra darmi brighe per mandare ad effetto il mio precedente disegno; anzi darmene con tutti i possibili modi a fine di rimanere celato ai selvaggi, e di non permettere che