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quello che aveva meritato e che doveva quindi aspettarmi dalla mano della Provvidenza. Io aveva condotta un’orribile vita affatto priva d’ogni pensiere, d’ogni timore di Dio. Certo m’aveano fornito di buone istruzioni mio padre e mia madre; chè non mancarono entrambi, per quanto fu in essi, d’infondermi di buon’ora nell’animo e un religioso rispetto verso il Signore, e un conoscimento de’ miei doveri, e quanto chiedevano da me la natura e il fine per cui era stato creato. Ma, oimè! caduto per tempo nella vita del marinaio, che è di tutte le vite la più irreligiosa, ancorchè i divini castighi le siano sempre a tutte l’ore presenti; caduto, dissi, di buon’ora nella vita del marinaio e in compagnia di marinai, quanto di principî religiosi rimaneva in me fu cancellato dai motteggi de’ miei compagni, dall’indurirmi nel disprezzare i pericoli, dalla presenza della morte che mi divenne abituale, dalla lunga lontananza d’ogni opportunità di conversare con chi non fosse traviato al pari di me o di udire alcuna cosa che fosse buona o al bene intendesse.

Io andai privo per sì lungo tempo d’ogni buon principio, d’ogni menomo sentimento di quanto io era o di quanto sarei per essere; che non dissi mai o pensai una volta a dire: Dio, vi ringrazio! in mezzo alle più grandi prove della sua misericordia: tali si furono la mia liberazione da Salè, il ricovero trovato nel vascello del capitano portoghese, il mio fortunato collocamento nel Brasile, la riscossione fatta dall’Inghilterra; parimente nelle maggiori angosce non mi venne mai in pensiere di volgermi a lui o di dire soltanto: Dio, abbiate misericordia di me! in somma di nominare il suo santo nome, se non era per mescolarlo con giuramenti e bestemmie.

Tremende meditazioni che, come già ho osservato, si riguardavano la protervia e perversità della mia vita trascorsa, travagliarono la mia mente per parecchi mesi; e quando voltandomi addietro col pensiere enumerava i singolari tratti di Provvidenza che mi protessero sin dal mio arrivo in questo luogo, quando considerava come Dio non solo mi avesse punito meno di quanto le mie iniquità meritavano, ma mi avesse con tanta larghezza soccorso, ciò mi dava grande speranza che il mio pentimento sarebbe accetto, e che il tesoro della misericordia divina non fosse ancora esausto per me.

Con queste considerazioni condussi la mia mente non solo a rassegnarmi al volere di Dio che avea così disposte le condizioni in cui mi trovava, ma a ringraziarlo sinceramente perchè appunto mi vi