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si compri da ognuno liberamente l’annullamento inconsulto delle disposizioni testamentarie più saggie e provide è un abuso di potere, una superchieria pratticata con tutto il genere umano defonto, ed un sovvertimento dell’ordine sociale. Se le leggi umane dalle quali soltanto emana il diritto di testare, vogliono moderarlo, lo facciano alla buon’ora, e dicano che tali e tali disposizioni non verranno riconosciute. Ma se le volontà dei trapassati si vogliono sacre in diritto, lo siano ancora in fatto, e cessi il prurito scandaloso di accordare tante dispense sconsigliate. Una riforma di idee in questo punto ed una osservanza di rispetto costante per le disposizioni dei maggiori conforterebbero la fiducia dei maggiori, conforterebbero la fiducia dei viventi nei loro posteri, inviterebbero tante utili instituzioni che più non si fanno per tema ragionevole di vederle violate, e sottrarrebbero quantità di famiglie dalla rovina alla quale vengono condotte per la intemperanza attuale di deroghe. Inoltre il rispetto alla volontà dei morti consoliderebbe la nostra fede insegnanteci che essi vivono e formano tuttora una Chiesa e una famiglia con noi, laddove calpestandone ogni giorno i comandi più religiosi e più saggi mostriamo o di credere che mai più dovremo rivederli, overo mostriamo di avere perduto ogni sentimento di umanità per essi. Figli miei, che leggerete forse queste memorie, rispettate le giuste volontà dei vostri maggiori. Rispettatele perchè la età li aveva resi più saggi di voi, perchè la natura gli dava il diritto di consigliarvi, perchè la giustizia o l’equità gli accordava il potere di disporre delle cose loro, e perchè le disposizioni di essi non poterono avere altro scopo che il bene vostro. Rispettatele perchè dovrete rivedere i padri vostri in quella carne istessa alla di cui caducità avete pianto, e non vi piacerà di comparirgli in faccia come trasgressori dei loro comandi estremi. E voi padre mio saggio e amorosissi-