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12 autobiografia

Dalli sette alli dieci anni ogni fanciullo abborisce la scuola, e studia per abitudine, per emulazione, per forza. Inoltre ogni cibo più solido non è digeribile dalle loro tenere menti, e se non si credono capaci di intendere o almeno di ritenere le regolette grammaticali molto meno si deve presumere di insegnargli il moto dei pianeti, la graduazione dei circoli, i risultati dei calcoli, e le dimostrazioni della ipotenusa. Si mandino gli innovatori a spacciare i loro segreti nel mondo della luna, e nel mondo nostro sottolunale si continui ad usare quel metodo che incaminò alla grandezza tutti gli uomini grandi, e mediante il quale i fanciulli giunti all’età di dieci o duodeci anni si trovano posseditori senza saperlo di merce ricchissima che gli sarà utilissima scorta in tutta la vita.

XII.

La lingua latina deve studiarsi.

Se al tempo nostro non fosse contrario al buon gusto e al buon tuono il parlare di Religione e specialmente di quella di Gesù Cristo direi che la lingua latina, se non per altro, dovrebbe venire apprezzata sommamente, e coltivata diligentemente perchè è la lingua della Chiesa Cattolica. Di fatti non solo è dignitoso e conveniente assai che si conservi una lingua destinata espressamente a parlare con Dio ed a trattare delle cose divine, ma la conservazione di questa lingua nella sua purità e nella intelligenza di molti fedeli è indispensabile, perchè la usarono i primi padri e i Canoni della Chiesa, perchè alcune questioni e materie non sarebbero decentemente trattate in una lingua intesa dal volgo, perchè nelle versioni dei sacri libri fatte in lingua latina trasfuse la provvidenza quella forza e quelle