Pagina:Autobiografia di Monaldo Leopardi.pdf/17


del conte monaldo leopardi 3

soverchiata dalle altre successive, si trovava già non poco aretrata allorquando accadeva di richiamarla. Il Padre mio fu religioso, saggio, ottimo cittadino, e la sua morte venne compianta generalmente. Lasciando in questi fogli onorata memoria di lui, ricordo ai miei posteri che nell’anniversario della sua morte ho fatto sempre celebrare un uffizio sollenne in espiazione dell’anima sua, e lo ricordo perchè sappiano avere io compiuto questo dovere di filiale pietà, e perchè quando io sarò morto, i Figli miei si rammentino pietosamente di me, se avrò potuto meritare la loro affezione.

III.

Felicità di memoria.

Giacchè ho parlato della memoria voglio rammentarne un tratto singolare, che pochi vorranno credere, ma pure è vero indubitabilissimamente. Il Conte Vito Leopardi mio Avo morì alli 17 di ottobre del 1777 essendo io nella età di soli 14 mesi. Io lo ricordo vestito con abito lungo di casa che mi dava un cucchiaio di robba dolce, e ricordo pure un certo squallore e sconcerto nella famiglia nel giorno in cui fu colpito di Apoplesia, overo nel giorno in cui morì. Assuefatto a cento quotidiane carezze, mi pare di essere tuttora sdegnato perchè in quel giorno nessuno si curava di me.

IV.

Simpatia e antipatia.

Alcuni ridicoli avvenimenti dell’infanzia mi hanno fatto conoscere che la simpatia e la antipatia altro non sono