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bolone, Scatasta ed altri con le bande rispettive, ma questi Generali, e le bande loro e le truppe istesse di La Hoz valevano quanto un’armata di burattini, e sarebbero tutti fuggiti sicuramente all’aspetto di un battaglione di Francesi, i quali erano tuttavia nel numero di tremila all’incirca. Senonchè il generale Mounnier avrà considerato che gli insurgenti comunque battuti ripullulavano sempre, e che lo scaramucciare frequentemente avrebbe minorata di troppo la gente sua, e la avrebbe lasciata incapace di sostenere un assedio contro una truppa regolare la quale venisse a stringerla.

LXI.

Si comincia l’assedio di Ancona.

Mentre La Hoz andava stringendo di largo assedio la piazza di Ancona, gli ordini e i commissarii suoi riorganizzarono la Marca sul piede antico, e ripristinarono i corpi municipali, e i Magistrati come sotto il Governo pontificio. Alla testa del Governo constituì in Macerata una Giunta o Reggenza suprema composta di sei o sette individui speditivi, uno da ciascheduna delle principali città comprese nella sua occupazione. Questo Consiglio mi scelse per quell’uffizio, ma ero ben lontano dal compromettermi con intrighi somiglianti. Lo rinunziai, e lo assunse in mio luogo il signor Carlo Galamini. Quella Reggenza si intitolava Imperiale Regia Pontificia, e così pure si intitolavano le Armate di La Hoz, facendo credere che servivano l’Imperatore di Germania, il Re di Napoli e il Papa. Io credo che La Hoz servisse agli interessi suoi e non ad altri, cercando di pigliare Ancona per farsene merito, o venderla a chi gliela pagasse meglio, e vedendo ancora alla lontana il caso in cui il