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battè la generale, perchè vi accorresse pure la truppa civica, ma veruno si mosse e gli ufficiali civici che fino allora si erano pavoneggiati con le divise militari, furono i primi a nascondersi. Tutto era moto e timore, ma ben presto si conobbe che gli insurgenti proseguivano la loro marcia senza volgersi a Recanati. Dalle finestre di casa mia col mezzo del canocchiale vedemmo La Hoz sul ponte, che richiamava i suoi scorridori. Allora i Francesi retrocederono, e allora gli ufficiali civici uscirono dal nascondiglio per partecipare della vittoria, ma il comandante De Coquerelle adocchiati il signor... comandante della civica, e il sig. ... ajutante di quello li chiamò ad alta voce replicatamente Porci, porci, e li regalò con alquante bastonate sulle spalle. Se quel bastone benedetto lavorasse frequentemente molti sciocchi si rassegnerebbero alla propria nullità, e non si esporrebbero a compromettere se stessi e gli altri.

Nella matina seguente, e credo fossimo alli 30 di Luglio, ci accorgemmo che i Francesi erano tutti partiti di qui, e si erano fermati in Loreto dove ne stavano alcuni altri. Il nostro popolo ammaestrato dalle vicende recenti non si mosse, e questa quiete riuscì molto opportuna perchè in ciascheduna delle matine seguenti una grossa pattuglia di Francesi arrivò fino qua, e se il popolo si fosse sollevato, si era tuttora in tempo di pagarne la pena. Fratanto vivevamo in angustie gravissime, incerti della nostra sorte futura, bramando che il governo della Republica finisse, ma temendo che gli insurgenti guidati da La Hoz non fussero migliori dei primi. Per esserne alquanto aggiornati si spedì secretamente in Macerata il Padre Antonio Maria Marini minore osservante, il quale parlando col Generale e assicurandolo essere la città ben disposta, e solo tenerla in timore la prossimità dei Francesi, ne ebbe risposta concisa, che si attendesse a stare tranquilli, e si preparassero cautamente alquanti viveri;