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dominati un’altra volta, sarà pur bene che non vengano irritati contro di noi, e che vi sia chi goda la stima loro e del popolo. Si vide nello scorso mese quale uso venne fatto della benevolenza popolare, e come fu giovevole a molti. Stringiamoci come fratelli. Rendiamoci giovevoli reciprocamente le opinioni in cui siamo presso il popolo, e presso il Governo, salviamoci tutti, e con una risoluzione imprudente non ci esponiamo tutti a perire».

Questo discorso piacque a tutti i cittadini, e molto più perchè la causa loro si era trattata ed essi avevano salvate le spalle. Continuando a salvarle restarono in silenzio, e solo un sordo mormorio di approvazione si fece sentire. Il Comandante e i suoi Aiutanti stettero alquanto pensosi ma non si dimostrarono irati. L’Assemblea venne sciolta, e non si parlò più di difesa, nè io ebbi molestie per averla dissuasa.

LIX.

Altra insurgenza. La Hoz.

Un certo La Hoz generale al servizio della Republica, lo abbandonò disertando, e da Pesaro dove si trovava prese la via del Furlo, e si internò nei Monti. Non si seppe generalmente la causa di quella fuga, ma è da credersi che quell’uomo fosse minacciato da calamità gravi, altrimenti non avrebbe abbandonato un posto lucroso assai per mettersi a correre alla ventura. È da credersi che avesse abusato della Cassa, perchè fra cento disperati, novantanove lo sono per avere male impiegato il denaro. Il denaro degli altri è un seduttore cui si resiste raramente, e si disse che questo La Hoz, tedesco o fiammingo non so, aveva già disertato dalle armate austriache per la causa istessa. Errando fra gli Appennini incontrò una schiera di insorgenti che lo