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spezzò la porta; gli insurgenti fuggirono tutti per altra parte, e la truppa entrò a spargere liberamente per quella città sventurata la desolazione, e la morte. Si uccisero tutti quelli che si incontrarono, e si sparò il cannone a mitraglia dentro le Chiese. Morirono 460 Cittadini, e fra quelli il Governatore Conventati. Il saccheggio fu spietato, e nei giorni seguenti gli oggetti rubbati colà si vendevano qui a prezzo vilissimo. Non ricordo il giorno preciso di quella strage, ma fu avanti alli 12 di luglio.

LVII.

I Francesi tentano di prendere ostaggi da Recanati.

Queste piccole vittorie non miglioravano la condizione dei Francesi i quali ridotti in queste parti a tremila uomini scarsi constituenti la guarnigione di Ancona, si andavano scagliando qua e là, e gli insurgenti fuggivano all’aspetto loro, ma ben presto comparivano altrove, e tutto lo Stato era sollevato, o pronto a sollevarsi alla prima opportunità. I Francesi fratanto prendevano tutte le misure possibili per garantirsi, o piuttosto per cavare denaro, e fra queste misure era quella di condurre come ostaggi in Ancona i soggetti principali delle altre città, alcuni dei quali ottenevano successivamente la propria libertà a forza di contante. Una notte dopo la metà di luglio, per ordine del generale di Ancona, venne qui il Comandante di Loreto accompagnato da 60 soldati per arrestare duodeci cittadini, e condurli ostaggi in Ancona. Svegliato il Comandante nostro perchè dasse indizî e sussidio, questi si puntigliò perchè l’operazione non era commessa a lui, e non volle che venisse eseguita. Contrastarono un pezzo ma il nostro tenne duro e minacciò di sollevare il paese, cosichè fattosi giorno e te-