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umile assai al fondo della piazze lunga, e nell’atto della erezione si gettò denaro all’intorno perchè il popolo facesse plauso. Il popolo pigliò i quattrini, e tacque. In seguito altri due alberi levati dalla campagna si collocarono nella piazza Colonna, e nella piazza Carradori, ma questi, come il primo, servirono ordinariamente di comodo a chi aveva bisogno di orinare. La coccarda tricolorata era un’altra pazzia di quel tempo. Tutti indistintamente dovevano portarla sotto pene gravissime, e si vedevano i Capuccini con la coccarda attaccata al mantello. Era bianca, rossa e turchina. Intento quel Governo a sradicare ogni idea religiosa dal cuore e dalle abitudini del popolo aveva formato quel suo calendario decadario ridicolissimo, in cui non si trovavano più i giorni della settimana, e alla Domenica era sostituito il giorno Decade. In questo giorno, che si voleva festivo per forza, dovevano chiudersi le botteghe, astenersi gli artieri dal lavoro, e in tutte quante le case doveva sventolare una bandiera tricolorata. Tutti risero di questi comandi, e le cose andarono come prima; bensì le persona più agiate per timore della multa, nella più alta finestra di casa collocavano una bandieruola lunga mezzo palmo. La guardia civica era un’altra follia, perchè ogni giorno una quantità di cittadini doveva stare sotto l’armi, e fare la santinella inutilmente alla gran guardia, al palazzo municipale, alle porte del paese, all’albero di libertà, alla casa del comandante, e altrove. Ognuno doveva prestarsi personalmente, e non si ammettevano i cambii, sicchè i frati vestiti della loro tonaca stavano in sentinella con lo schioppo in spalla, e gridavano Chi viva? Io fui di guardia due volte per una mezz’ora, e non più, perchè con le buone maniere mi andai liberando da questo, e da molti altri pesi. In conclusione il governo republicano riunì quanto poterono immaginare l’empietà, la rapacità, e la stoltezza.