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nello e con esso, a seconda della direzione che gli si dava, potevansi così imporre nelle forme vigorosi tratteggi, come lasciarle svanire in impercettibili sfumature».

Da Simone di Giovanni Ferrucci, scultore valente, discepolo di Donatello, nato nel 1402, ebbe vita nel 1438 Francesco, che fece in S. Domenico di Bologna la sepoltura del Tartagni, ricca di ogni genere di ornamento e stimata dal Cicognara una delle più belle opere del secolo quindicesimo.

Fece pure in quella Città nella Chiesa di S. Francesco, il sepolcro di un Fieschi, trasferito poi alla Certosa. In Firenze vediamo tuttora in S. Egidio la tomba da lui scolpita di Lelmo Balducci fondatore dello Spedale vecchio di San Matteo.

Morì Francesco il ventitrè Marzo 1493 e fu sepolto in S. Pier Maggiore. Rimasero di lui 3 figli maschi, tutti scultori, tra i quali Sebastiano che scolpì il monumento di Pio III in S. Pietro in Vaticano.

Andrea di Piero Ferrucci, nato nel 1465, detto Andrea da Fiesole, imparò la scultura da Francesco di Simone. Lavorò a Napoli e, tornato in Toscana, fece in San Jacopo di Pistoia la cappella del Battesimo con bellissimi bassorilievi del battesimo di Cristo e storie della vita di San Giovanni.

Nel Duomo di Fiesole scolpì il magnifico dossale di altare, un altro simile ne fece per San Girolamo, ora nel museo di Kensington, ed un Crocifisso in Santa Maria Primerana.

Fu Capomaestro dell’Opera di Santa Maria del Fiore e fece in quella Metropolitana la statua dell’Apostolo Sant’Andrea ed il busto di Marsilio Ficino.

Si occupò anche di architettura e fu in quest’arte maestro di Giovanni Mangone da Caravaggio, valente architetto, morto a Roma nel 1543. Morì Andrea in Firenze nel 1526 e fu sepolto alla Annunziata nelle sepolture della Compagnia dello scalzo.

La famiglia, pure fiesolana, dei Bozzolini possedè le cave state già dei Ferrucci ed annovera parecchi valenti maestri di scalpello.

Ad essa appartenne Bartolommeo, architetto del secolo XV che costruì sullo stile del Brunelleschi la bella Chiesa di Santa Maria del Sasso presso Bibbiena in Casentino, contribuendo largamente alle spese il magnifico Lorenzo dei Medici a preghiera del Savonarola.

Contemporaneo di Andrea Ferrucci fu un altro fiesolano, autore di pregevolissime opere di scultura, Michele di Luca Marini che scolpì in Roma nella Chiesa della Minerva un San Sebastiano a quei tempi molto lodato.