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2 le nuove province italiane: il trentino


Enrico Heine, appena superata la barriera delle Alpi, si sentiva in Italia. «Cullato nei miei sogni — egli scrive nei Reisebilder — arrivai in un luminoso pomeriggio a Trento, che ci guarda coi suoi grandi occhi italiani. Gli abitanti della vecchia città, dominata dal Hero castello del Buon Consiglio, uscivano per le strade, riempiendole di tutta la gaiezza italiana Cuor mio capriccioso, eccoti in Italia, dove tutto è bello, dove sembra bello anche il dolore. In questi palazzi di marmo i sospiri echeggiano più romanticamente che nelle nostre piccole e pulite case tedesche; si piange con maggiore voluttà tra i boschi di castagni e di allori: i sogni si svolgono più luminosi sotto questo azzurro cielo d’Italia, che sotto il nostro plumbeo soffitto cosmico, dove persino le nubi rappresentano tondi speziali, e ghignazzanti birrai, che fumano la pipa o sbadigliano di noia».

Vero è che non tutto il territorio che per la scienza geografica moderna costituisce l’Italia fu sempre contenuto nel nonie; ma intanto anche nei nomi più antichi. Esperia, .lapigia, Ausonia, Saturnia, Gamesena ed altri, erano compresi I versanti meridionali delle Alpi. Più tardi Ippone da Reggio e Antioco di Siracusa attribuirono il nome d’Italia prima all’estrema Calabria, poi alla Lucania. II nome sacro — anziché dal vitello, secondo l’opinione dei più, o dal generico nome sanscrito della terra — si trae da una radice caldea che designerebbe «la terra della pece», e ci richiama anch’esso al pensiero le foreste delle Alpi. Certo segui la gioventù migrante nelle sacre primavere, per raggiungere con la