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camera dei deputati -- sessione del 1861


gioranza delle nostre contrade. Or, sinacchè in essa non si faccia la luce, credetelo a me, sarà lo zimbello dei confessionali, dei perfidi consigli del compare arciprete.

Or sapete i borbonici ed i falsi sacerdoti che cosa van mormorando a quella povera gente?

Che il Governo centrale, ottenuto il plebiscito, ne ha fatto perfino dimenticare il nome, non avendolo pronunziato una volta.

Che anzi, lungi dal medicare le piaghe cruenti, le ha lasciate inasprire, affinchè, per disperazione, si lasciasse piemontizzare, e ridursi l’ex-reame a provincia.

Non ho bisogno di dimostrare la melensaggine di siffatte accuse. La Camera ha tenuto conto al Ministero della nobile dichiarazione, che Roma sia la indispensabile capitale del regno; le intelligenze meridionali ammirarono l’abnegazione della generosa Torino, che, in vista dell’utile generale, non tentennò di esautorare sè stessa; ammirarono la tenacità del proposito dell’eroico Piemonte, che seppe sobbarcarsi con ogni maniera di sacrifizi al còmpito di divenire egli stesso una provincia. Non comprendo perciò il significato del piemontizzamento, tostochè il Piemonte ha voluto, al pari di Napoli e Sicilia, di Toscana e Lombardia, dell’Emilia e dell’Umbria, misurarsi alla stessa stregua, direi quasi romanizzarsi... dico male, italianizzarsi!

Ma se il Ministero ed il nobile Piemonte sono stati capaci di sacrifizi reali, come dare in questo frangente ai borbonici e clericali degeneri l’arma terribile, comunque nominale, del Vittorio Emanuele II? Vedete, diranno, che voi avete abdicato all’autonomia, non per creare l’Italia, ma per ingrandire il Piemonte.

È storto il ragionamento, lo so; ma le rivoluzioni, i cataclismi non sono mai provenuti dal fior di logica.

Signori ministri, a voi mi dirigo quindi con sentita fidanza.

Vi sorride la immortalità. Il vostro merito e la vostra fortuna vi fe’ vivere in epoca in cui astringer potrete la storia ad incidere i vostri nomi sulle eterne sue pagine. Ma è d’uopo che facciate l’Italia; e sapete che in politica nulla è fatto se resta cosa da fare.

Voi circondate col vostro consiglio la fenice dei re, che, per bene d’Italia, non tentennò di sacrificare la culla e la tomba degli avi suoi, dunque per lo stesso scopo non tentennerà un istante a prendere il nome glorioso di primo Re d’Italia.

Ricordate che tutti, niuno escluso, han votato la unità nazionale; ma la maggioranza delle popolazioni non si pasce di idee, sibbene di sensazioni.

Avete promessso al più presto pane e lavoro; con piacere sento che le opere pubbliche hanno avuto principio; continuate.

Avete promesso di voler cernere seriamente i buoni fra i rei; attenete la promessa.

Non sia la menoma cosa negletta, specialmente quando si tratti di conservar l’armonia della nazione, di allontanare ogni sospetto di municipalismo.

Ma voi non vorrete fare il volo d’Icaro; voi non permetterete che lo straniero continui a credere che la vivacità italiana sa fare, ma non sa conservare. Voi quindi vi assoderete al fausto grido, col quale s’intesteranno gli atti di: Viva Vittorio Emanuele, per grazia di Dio e per volontà nazionale, primo Re d’Italia.

presidente. Ha facoltà di parlare il deputato San Severino, il quale intende proporre un’interpellanza.

Voci. Non siamo più in numero!

san severino. Pregherei il sigror ministro dei lavori pubblici di voler dire quando sia di suo aggradimento rispondere ad una mia interpellanza, dirò meglio ad uno schiarimento che io intendo chiedergli circa il tronco di strada ferrata da Treviglio, Crema e Cremona.

peruzzi, ministro dei lavori pubblid. Io sono a disposizione della Camera, quando crederà fissare, anche domani.

presidente. Porremo quest’interpellanza all’ordine del giorno dopo quella del deputato Ricasoli.

peruzzi, ministro pei lavori pubblici. Potrò anche in tale occasione rispondere all’interpellanza annunciata dal deputato Pescetto circa la ferrovia di Savona.

presidente. Saranno poste all’ordine del giorno unitamente.


PRESENTAZIONE DI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER APPROVAZIONE DI UNA SPESA DI 3,500,000 LIRE PER ACQUISTO DI MATERIALE MOBILE PER LE STRADE FERRATE


peruzzi, ministro pei lavori pubblici. Ho l’onore di presentare alla Camera un progetto di legge per approvazione di una spesa nuova di 3,500,000 lire per acquisto di materiale mobile per le strade ferrate esercitate dallo Stato.

presidente. La Camera dà atto al signor ministro della presentazione di questo progetto di legge, che sarà stampato e distribuito.

La seduta è sciolta alle ore 5 1/2.


Ordine del giorno per la tornata di domani:


1° Seguito della discussione sul progetto di legge concernente l’intestazione degli atti del Governo;

2° Discussione del progetto di legge relativo alla convenzione addizionale al trattato di commercio colle Città Anseatiche.