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RELAZIONE INTORNO AL SEPOLCRETO CRISTIANO CONCORDIESE


Della esistenza della Cristianità di Concordia, nei primi cinque secoli dell’era volgare, non si avevano che prove indirette, ma dalle iscrizioni e dai monamenti del sepolcreto, scopertosi nel 1873, si ha ormai la prova sicnra più antica. Fra Aqnileia ed Aitino, salla riva destra del iinme Lemene, presso le lagune e il mare, sorgeva la colonia romana lulia Concordia^ intorno alla cui origine disputano gli archeologi. Il Borghesi la dice una delle colonie, dedotte oltre Po, da Asinio PoUione, legato di M.** Antonio, dopo la battaglia di Filippi ’. Il Mommsen opina ohe sia stata probabilmente dedotta prima dell’anno 727 a. Cristo «anteqtiam Cassar Augustus fieret» ’. Il Cav. Dario Bertolini, dalle eni erudite pubblicazioni prendiamo le notizie di questa relazione, la asserisce dedotta o direttamente dal triumviro M. Antonio, o da uno de’ suoi legati, nell’anno 712 di Boma, ossia 42 a. Cristo ^. La città aveva figura di un esagono irregolare. Da settentrione a mezzodì, nella massima lunghezza, misurava 853 m., da levante a ponente 518 ro. in larghezza. Aveva un’area di 418,555,50 mq., ossia due terzi dell’area di Pompei. Era tagliata da quattro grandi strade e da altre minori e divisa in nove regioni e queste in piccole isole. Il foro occupava una delle isole centrali; ai lati di questo si scuoprìrono basi grandiose, forse messe a sostegno delle statue dei benemeriti della colonia. A mezzo della città passava un canale che entrava ad occidente, attraversando, sotto un ponte, la via che da Aitino metteva ad Àquileia. Una seconda via la congiungeva alla Carnica, una terza ad Opitergium. Concordia non fu elevata all’onore di Municipio, fu però residenza di cospicui personaggi, aveva voto nella tribù Claudia; un Senato di cento membri esercitava in essa il potere legislativo, i Duumviri e gli Ediliy l’esecutivo; del Sacerdozio aveva i Seviri Àitgustaliy fors’anco gli Auguri e certo il Pontefice municipale. Yi fioriva poi una fabbrica d’armi militarizzata, istituita probabilmente sotto l’imperatore Adriano e durata fino al 453. Lavoravano in essa duecento operai, esclusivamente dediti alla produzione delle freccie, quanto all’amministrazione diretti dal Primicerio, e, come milizia, soggetti ad un Ducenarius^ a due Centenari e a più Biarchi, Tutto questo, come ci assicura il Bertolini, risulta dalle iscrizioni scopertesi nel territorio Concordiese. La fiorente colonia, posta presso il mare e sopra una delle più grandi vie che, dal centro dell’impero, menava ad Aquileia ed alla Germania, ricca per fecondissimo territorio, non poteva di certo restare estranea al grande movimento religioso cristiano. ’ SuXla Iscrizione Perugina di Porta Mar eia y Archiv. Storico Itsi., 1850. Voi. XVI, p. 1.

  • Corpus Inacriptionwm Latmarum. Berolinì. Aptid Georg. Reimerum, 1872 Voi. V.

■* Julia Concordia Colonia e la necropoli cristiana. Arch. Veneto, Tom. VI, P. I, 1878.