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spaziava, dinanzi, verso la Spezia in fondo al Golfo, e, a destra, verso Le­rici ed i monti digradanti a capo Corvo: splendido paesaggio sul quale alcuni secoli prima s’era posato, ammirando, lo sguardo del divino Petrarca. Riceve­vano le loro provviste da Genova per mezzo di un signor Cevasco, conduttore proprietario dell’albergo delle « Quattro Nazioni », e con un battello a vela che approdava espressamente e periodicamente alla Palmaria.

Timoteo lasciò l’isola nel 1840 e si trasferì colla famiglia a Genova dov’era stato nominato console britannico, succedendo a Mr. Stirling, per l’efficace opera del duca di Argyll, congiunto degli Erskine. Uomo ospitale, egli tenne onorevolmente il suo ufficio per 18 anni, sino alla morte, con soddisfazione specialmente degli Inglesi che visitavano l’Italia, e che, avviati a Firenze, Roma e Napoli, passavano per Genova, dove dovevano ottenere il loro passaporto vistato dal consolato, e dove trovavano presso il console e sua moglie schietta e premu­rosa accoglienza. La famiglia Brown, dopo aver abitato per qualche tempo in via Nuovissima, ora Cairoli, si trasferì nel palazzo Cambiaso in Salita Santa Maria della Sanità oltre la chiesa dei Cappuccini, dinanzi al quale passa ora la via Goffredo Mameli, e vi rimase per ben 24 anni. Il grande salotto di esso palazzo fu, durante questo lungo tempo, ritrovo gradito di ospiti inglesi, ita­liani e specialmente genovesi; vi si davano periodicamente trattenimenti di musica e di ballo, e vi si tenevano anche letture e conversazioni istruttive. Carlo Dickens, in occasione del suo soggiorno a Genova, vi lesse, in un circolo eletto di invitati, il « Christmas Carol ».

Il nostro Monty fu mandato verso il 1845 a studiare a Bruxelles e poi in Inghilterra nel collegio di Marlborough, dove nel 1849 lo raggiunse il fratello Federico. Secondo l’uso tradizionale dei collegi aristocratici inglesi s’insegna­vano ivi il greco ed il latino, con molto di storia sacra e poco di scienze po sitive; non v’era penuria poi di esercizii di educazione fisica, nei quali però i due fratelli s’erano in parte già addestrati a Genova, specialmente nel nuoto. Nelle vacanze scolastiche, a Xmas (Natale) ed a Midsummer (Solstizio d’estate) Monty e Federico venivano ordinariamente a casa in Genova; qualche volta por altro le passarono in Inghilterra, o nella Scòzia, o in Irlanda presso loro parenti, od anche viaggiando in Germania. Circa il 1851-52 Monty lasciò il collegio e si fermò stabilmente a Genova aiutando suo padre nelle cure del consolato, nelle quali acquistò ben presto pratica e capacità, tanto che nel 1856 venne nominato vice console.

Al principio del 1858 morì Timothy Yeats Brown; ed il figlio gli successe nell’ufficio di console, non senza però gravi difficoltà derivanti, oltrechè dalla giovine età di lui e dall’abbondante numero dei concorrenti, dall’essere allora siffatte cariche reclamate e spesso assegnate dal Foreign Office come un diritto di eredità. La madre di Monty potè superare ciò nondimeno gli ostacoli, recandosi espressamente in Inghilterra; dove seppe adoperarsi per modo che la