Altre assai piagge immonde e colpe ed arti,
Onde ingrassa ed imbestia il secol vile,
Devo ancora per queste onde mostrarti
Fra cui non fiorì mai cosa gentile;
Allor solo potrai meco levarti
Da tutta gente a ogn’alto senso ostile,
Allor di questo mar vinti i disagi,
Entrar dell’Utopia gli aurei palagi.
Vedi quel picco là, ch’arida e brulla
Su’ soggetti acquitrini erge la cresta?
Quivi una gente innocua si trastulla
C’ha non perfido cor, ma poca testa:
Ogni mattina accorre armata sulla
Cima, e a far grandi cose ognor s’appresta;
Ecco, squillan le trombe, ecco si spicca,
Ma ritorna poi giù, nè fa, nè ficca.
I giornalisti detti indipendenti
Son questi appunto, e d’ogni ben fan senza,
Queruli, riottosi, intransigenti,
All’uman fasto avversi e all’opulenza;
Portano, sempre digrignando i denti,
In trionfo la loro indipendenza,
Scorbellati, intrattabili, protervi
Non d’altri no, ma di sè stessi servi.