Fingea l’altro di prendere il cappello,
Quando irruppe tra lor la Selenita,
Che di maschio sortì muso e cervello,
Ma più che femmina è giù dalla vita:
Di quanto celar dee sotto al guarnello
Aprir suole a ciascun doppia partita,
Anzi, a frutto mettendo ogni tesoro,
L’appigionasi ha posto ad ogni poro.
In fra le circostanti isole e questa
Come spola ogni dì va la sua barca,
E alle varie tribù per oro appresta
Di quella merce, onde a nessuno è parca:
Commerciante animosa, accorta, lesta
A qualsiasi lavor la schiena inarca,
Qualunque merce nella stiva imborra,
E quand’altro non può, prende zavorra.
In filar versi ed imbastir novelle,
Non men che nel commercio, ella è maestra:
Muovon l’ingegno suo due manovelle,
Il Lucro a manca ed il Piacere a destra;
Però che per ordire opere belle,
Bisogna, come Orazio anche ammaestra,
In un nodo costante ed amorevole
L’utile conjugar col dilettevole.