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Curvasi appiè del dirocciato colle
     Sopra il mare interposto un ligneo ponte,
     Che lo congiunge a certe umide zolle
     Che s’ingorano intorno a un grigio monte;
     Quanto quelle son basse e il seno han molle
     Tanto erto è questo ed aspra erge la fronte,
     Sopra a cui grava in neghittoso inverno
     Con ale flosce uno scirocco eterno.

Quivi, benchè da tante isole infranta,
     La torbid’acqua s’impaluda e stagna,
     Sì che di pozze impure è tutta quanta
     Attossicata l’orrida campagna;
     Di tra la nebbia, ch’ogni cosa ammanta,
     La tribù delle rane alto si lagna,
     Mentre un grave sentor le nari assale
     Di vecchia muffa e di corrotto sale.