Ben osaron di questo orrido bosco
Sfidar l’ombra maligna anime altere,
A cui purgar dell’ingannevol tosco
Ogni terra ed età parve dovere:
Soli, animosi per quest'aer fosco,
Paladini del libero Pensiere,
Vibraron l’armi generose in queste
Tanto al genere uman piante funeste.
Mira: pe’ tronchi radicati e fermi
Spesse piaghe e profonde il ferro aperse;
Caddero preda di fangosi vermi
Non poche delle frutta aspre e diverse;
Pendono molti rami ignudi e infermi
Contro a cui già pugnâr le forze avverse;
Ma chi tutto scerpare e troncar deve
Questo bosco feral verrà tra breve.
Io lo giuro, verrà: là nel mio regno
All’alta impresa ei già tempra la scure,
Già l'acciar formidato è dritto al segno,
Le umane profezie son già mature:
Le profezie che il vigilante ingegno
Sparge a conforto dell’età future,
Le profezie che in noi Natura ha fitte
E col sangue del core il Genio ha scritte.