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66 Atlantide


Ben osaron di questo orrido bosco
     Sfidar l’ombra maligna anime altere,
     A cui purgar dell’ingannevol tosco
     Ogni terra ed età parve dovere:
     Soli, animosi per quest'aer fosco,
     Paladini del libero Pensiere,
     Vibraron l’armi generose in queste
     Tanto al genere uman piante funeste.

Mira: pe’ tronchi radicati e fermi
     Spesse piaghe e profonde il ferro aperse;
     Caddero preda di fangosi vermi
     Non poche delle frutta aspre e diverse;
     Pendono molti rami ignudi e infermi
     Contro a cui già pugnâr le forze avverse;
     Ma chi tutto scerpare e troncar deve
     Questo bosco feral verrà tra breve.

Io lo giuro, verrà: là nel mio regno
     All’alta impresa ei già tempra la scure,
     Già l'acciar formidato è dritto al segno,
     Le umane profezie son già mature:
     Le profezie che il vigilante ingegno
     Sparge a conforto dell’età future,
     Le profezie che in noi Natura ha fitte
     E col sangue del core il Genio ha scritte.