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56 Atlantide


Sublime un tempio al porticato in centro
     Candido poggia e sempre ornato a festa:
     Marmoreo par, ma se ben guardi addentro,
     Tutta la mole sua d’ossa è contesta;
     Il mirabile altar, che ad esso è dentro,
     Genio e poter più che mortale attesta,
     Chè ad arte di mosaico è lavorato,
     E ogni pezzetto è un cuor pietrificato.

E d’umano cervel con arte pari
     Impietrato e tirato a pulimento,
     Non pur dintorno ai preziosi altari,
     Ma tutto della chiesa è il pavimento;
     Di cervelli muliebri e di volgari
     Fu fornito in gran parte il monumento;
     Di guerrieri e di re ve n’è qualcuno,
     Di papi e preti, a quanto io so, nessuno.

Una cortina vegetal perenne
     Si ravvolge e s’intesse all’ara intorno,
     E d’incensi soavi e di solenne
     Penombra invade il mistico soggiorno;
     Per la crepuscolare aura le penne,
     Quasi grù pellegrine in ciel piovorno,
     Muove uno stuol di perfidi animali,
     Ch’altro corpo non han che granfie ed ali.