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48 Atlantide


Fugge, è ver, le tue case e i lidi cari
     Tanta parte de’ tuoi maledicendo,
     E per terre inclementi e vacui mari
     Erra le trafficate ossa spargendo:
     Meglio la sferza di padroni avari
     E le immani foreste e il mare orrendo,
     Che sotto il tuo bel ciel veder le grame
     Spose e i figliuoli smaniar di fame!

Che ti fa? Più gioconda e più secura
     La grifagna genía truffa e banchetta,
     E stretta ora coi despoti in congiura
     Ree leghe ordisce e leggi inique affretta;
     Di pietà mascherando or la paura,
     Con l'abborrito popolo civetta,
     E, ad ingannarlo e a soffocarlo intenta,
     Pace eterna promette ed armi ostenta.

Garibaldi, ove sei? Qui, dove or ora
     Lampeggiò la tua fronte e la tua spada,
     Dove l’anima tua palpita ancora,
     Viver si attenta una sì rea masnada?
     Viver, che dico? È forte ella, è signora,
     È regina di questa orba contrada;
     Di potere ubbriaca urla ed esulta,
     E all’ossa tue cancaneggiando insulta!