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46 Atlantide


Il ventoso schiamazzo e l’alto omaggio
     Odon le plebi estenuate e grame,
     E pazienti dicono: Coraggio,
     Verrà pur l’ora di colmar la fame;
     Il Signore è pietoso, il tempo è saggio,
     E appagherà le nostre umili brame;
     Santa è la pace ed il lavoro onesto;
     Soffriamo intanto: il dover nostro è questo!

O misero, ingannato, ignaro armento,
     Tradito sempre e ravveduto mai,
     Dopo tanto di mali esperimento,
     Chi sono i tuoi nemici ancor non sai?
     Ch’ogni loro promessa è un tradimento?
     Che in te stesso e in te solo a fidar hai?
     E in chi t’opprime e tuo campion si vanta
     Sol patto è l’ira e la vendetta è santa?

Questo pensier faceva Esperio, quando
     Notar gli fece Edea certo messere,
     Che tronfio, arcigno, sul caval d’Orlando,
     Sfidar parea, col brando in man, le sfere;
     Il conte Zero è questi, ed ha il comando
     Di non so quante bellicose schiere;
     Le patacche, le croci e le medaglie
     Son testimonj delle sue battaglie.