Il ventoso schiamazzo e l’alto omaggio
Odon le plebi estenuate e grame,
E pazienti dicono: Coraggio,
Verrà pur l’ora di colmar la fame;
Il Signore è pietoso, il tempo è saggio,
E appagherà le nostre umili brame;
Santa è la pace ed il lavoro onesto;
Soffriamo intanto: il dover nostro è questo!
O misero, ingannato, ignaro armento,
Tradito sempre e ravveduto mai,
Dopo tanto di mali esperimento,
Chi sono i tuoi nemici ancor non sai?
Ch’ogni loro promessa è un tradimento?
Che in te stesso e in te solo a fidar hai?
E in chi t’opprime e tuo campion si vanta
Sol patto è l’ira e la vendetta è santa?
Questo pensier faceva Esperio, quando
Notar gli fece Edea certo messere,
Che tronfio, arcigno, sul caval d’Orlando,
Sfidar parea, col brando in man, le sfere;
Il conte Zero è questi, ed ha il comando
Di non so quante bellicose schiere;
Le patacche, le croci e le medaglie
Son testimonj delle sue battaglie.