Il più stimato e nobile mestiere
È qui fare il mercante e l'usurajo;
Il banchiere, il sensale, il rigattiere
Sono i galli di questo immondezzajo;
Vender sè stessi è il massimo piacere;
Non trovar compratori il peggior guajo;
Costume il furto, ufficio il tradimento,
Una professione il fallimento.
D’ogni vol, d'ogni ardir, d’ogni divario
Sì cordial nemico è questo gregge,
Che, perchè tutto stia nell’ordinario,
La potatura dell’ingegno è legge.
Chi non bruca e non striscia è un visionario;
Chi pensa ha il capo dietro alle corregge;
Chi non si lascia cincischiar la pelle
Senza guaire, a dir poco, è ribelle.
Con tal sodo sistema educativo,
Fondato su l’amore e l’uguaglianza,
Democratico, onesto, evolutivo,
Le teste, è ver, non sono in abbondanza;
Ma che importa ad un popol positivo
Delle teste, con debita creanza?
Alla bisogna sua basta una squadra
Di gropponi tirati a fil di squadra.