Uomo al mondo non è, se un bieco nume
Troppo nol muti e la ragion gli offenda,
Che qual falena innamorata al lume,
Per propria legge all’Ideal non tenda;
Ma se crasso abbia il cor, turpe il costume
Ed un’avara passion l’accenda,
Qui torpido s’accoscia, e non che pago,
Beato vive come porco in brago.
Come se per declivi, alti canali
La putida costringi onda marina,
I gravi semi ed i corrotti sali
Pone scorrendo e sempre più si affina,
Le torbide così menti mortali
Restan qui, come sozze acque in sentina;
Ma l’altre fuor da queste isole impure
Corrono all’Utopia libere e pure.
Ancor parlava Edea, che un isolotto
A poche braccia si trovâr vicino,
Il quale, benchè il Sol fosse ancor sotto,
Ben si scorgea, chè aperto era il mattino:
Sul ciglion della spiaggia era un ridotto,
Un gran palagio in vetta, indi un giardino;
Una muraglia con torrazzi armati
Doppiamente il cingea da tutti i lati.