Con le pupille a questa sfera intente
Divinava Colombo altro emisfero;
Qui Galileo con la titania lente
Tanto campo di ciel tolse al mistero;
Assorto in questo mar divinamente
Newton sognò, legiferò Keplero;
Di qui lanciò la triplice sua face
E il mondo illuminò Darwin sagace.
Ve’ nel bel mezzo dell’aereo mare,
Quasi cor da cui tutto il moto prende,
Cinto di nebbie trasparenti e chiare.
Un piccolo, vermiglio astro risplende:
Piccolo e incerto a prima vista appare,
Ma sorgendo più cresce e più s’accende,
Sicchè dir puoi, che certamente in poco
Sole ei sarà d’inestinguibil foco.
Qui fra un corteo di vereconde stelle
La ritrosa Utopia scelto ha la stanza,
E intente a’ cenni suoi stan come ancelle
Giustizia, Libertà, Pace, Eguaglianza;
Qui poche ardimentose anime belle
Nutrono di desio l’ardua speranza
Di veder tosto dall’aerea zona
Sceso il lor sogno e diventar persona.