Balza di tutti a tanta vista il core,
Vibra l’aria di nuove, alte armonie,
Mentre d’un verde, spirital chiarore
E del cielo e del mar s’empion le vie:
Forse vede così l’abitatore
D’Andromeda mutar l’aure natie,
Quando pe’ campi, ove l’Un Sol si addorme,
L’altro vien su, come smeraldo enorme.
Vaghe sembianze, aeree e vereconde
Forme tra di fanciulle e di donzelle,
Emergono dal fior bianco dell’onde,
Qual da rorido cielo argentee stelle:
Velate son, ma il vel non le nasconde;
Pallide son, ma nel pallor più belle;
Pensose, ma il pensier dolce si mesce
A un dolce riso, e la bellezza accresce.
Intorno al navicel, ch’agile avanza
E già già tocca l’agognata riva,
Ordite in casta, armoniosa danza
Fan di sè stesse una ghirlanda viva;
Una soave, mistica odoranza
Di gialle rose e di fragrante oliva
Emana dalle fresche, eburnee membra,
E dell’anima lor l’anima sembra.