Sarà, che dico? Il vostro etereo raggio
Penetra già nell’anime più schive;
Già gli occhi aprendo al secolare oltraggio
L’umana dignità sorge e rivive.
O della Libertà splendido Maggio,
Il tuo tepor già sentono le rive;
Maggio, bel Maggio, ai tuoi divini albori
S’orna la terra di purpurei fiori!
O Maggio del Lavoro, al tuo sorriso
Ardon l’aure non pur, ma i cori alfine;
Balza il Titan che giacque egro e deriso,
E de’ tuoi rossi fiori ornasi il crine;
Si rinnovano al tuo fulgido viso
Le campagne, i tugurj e l’officine;
Fervono della nova umana prole
Libere le fraterne opere al sole!
O Maggio della Pace, a te soltanto
Fuman votivi inghirlandati altari;
A te dà gloria dei poeti il canto,
A te dan lampi i fecondanti acciari;
O Maggio della Pace, o Maggio santo,
Ansano al tuo venir le terre e i mari;
Scosso dal secolar sonno profondo,
Palpita a te, come un sol cuore, il mondo! -