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252 Atlandide


Sarà, che dico? Il vostro etereo raggio
     Penetra già nell’anime più schive;
     Già gli occhi aprendo al secolare oltraggio
     L’umana dignità sorge e rivive.
     O della Libertà splendido Maggio,
     Il tuo tepor già sentono le rive;
     Maggio, bel Maggio, ai tuoi divini albori
     S’orna la terra di purpurei fiori!

O Maggio del Lavoro, al tuo sorriso
     Ardon l’aure non pur, ma i cori alfine;
     Balza il Titan che giacque egro e deriso,
     E de’ tuoi rossi fiori ornasi il crine;
     Si rinnovano al tuo fulgido viso
     Le campagne, i tugurj e l’officine;
     Fervono della nova umana prole
     Libere le fraterne opere al sole!

O Maggio della Pace, a te soltanto
     Fuman votivi inghirlandati altari;
     A te dà gloria dei poeti il canto,
     A te dan lampi i fecondanti acciari;
     O Maggio della Pace, o Maggio santo,
     Ansano al tuo venir le terre e i mari;
     Scosso dal secolar sonno profondo,
     Palpita a te, come un sol cuore, il mondo! -