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Canto dodicesimo 251


— O melodici sogni, o della mia
     Anima giovanil vita e tormento,
     Ben in voi, ben in voi l’intima e pia
     Voce dell’Ideal prossimo io sento!
     Nella vostra ineffabile armonia
     Parla la fede all’animo redento;
     D’una luce novella arde il pensiero,
     E in voi vagheggia e riconquista il Vero.

Deh! come al guardo mio, da questo mare
     Di fantasmi d’amor florido albergo,
     Triste, lontana e miseranda appare
     La turpe età cui volsi a tempo il tergo!
     Con quanta voluttà dentro alle chiare
     Visioni il fremente animo immergo;
     Con qual fede operosa, intima, ardente
     Il pensiero vi accoglie, il cor vi sente!

Voi la tenebra avara, in cui maligna
     Possa d’error le menti obese annega,
     Dissiperete con virtù benigna,
     O vaghe Idee, cui fede il volgo or nega;
     L’abjetta gente al comun bene arcigna
     Male al Computo vil tutta si lega:
     Voi spezzerete i ceppi; il volgo immondo
     Voi domerete, e sarà vostro il mondo!