Fan tale un’armonia, cui non intese
Mai chi non vive all’Ideal vicino,
E cui nei suoni eccelsi unico rese,
O Beethoven, il tuo genio divino:
Nell’azzurro dei sogni ampio paese,
Or tu vivi in un tempio adamantino,
Dove i concenti nel tuo core accolti
Riecheggiar di cielo in cielo ascolti.
Ode Esperio ammirando, e la sopita
Virtù dei carmi nel suo cor si desta,
Come al bacio d’april sorge la vita
E tripudia pe’ campi ornati a festa;
In quell’arcana melodia rapita
L’anima sua soavemente resta,
Finchè mutata in melodia pur ella,
Tutta si mesce e si confonde in quella.
Fiore così, che trepidando aspira
L’aura che lo ravviva e l’accarezza,
Nel sen fresco di lei l’anima spira,
E in lei trasfuso dolcemente olezza;
Mare così, che il ciel nitido mira,
Ne accoglie in sè la luminosa ebbrezza,
E nella chiara intimità dell’onde
Con quel del cielo il suo color confonde.