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240 Atlandide


Tuona alla notte avversa il glorioso
     Plaustro seguito dagli eroi vermigli,
     E squassa ecco la giubba il poderoso
     Leon che infranti a Jena ebbe li artigli;
     Ode la Senna, e fuor del vergognoso
     Letto prorompe e desta a gloria i figli:
     Libertà vien con questi, e l’omicide
     Gare frenando, in mezzo a lor si asside.

Ode il Volga gigante, e in sì profondo
     Spasimo torce i flagellati flutti,
     Che impaurito ne rimugghia il mondo,
     E gialli di terror fansi i re tutti.
     O eroi dall’occhio grigio e dal crin biondo,
     Voi pur di libertà côrrete i frutti;
     Ruinerà lo smisurato mostro
     Sotto al valore ed al martirio vostro!

Fra’ ghiacci immani, entro le cave audaci
     Scorre un giovine sangue, arde un pensiero;
     Dai patiboli sacri e dai voraci
     Sepolcri avventa un raggio immenso il Vero;
     Già Prometeo si scuote, e le rapaci
     Orde travolge e il tracotato impero;
     Su le ruine immoto apre le braccia,
     E in un patto d’amor gli Slavi allaccia.