Tuona alla notte avversa il glorioso
Plaustro seguito dagli eroi vermigli,
E squassa ecco la giubba il poderoso
Leon che infranti a Jena ebbe li artigli;
Ode la Senna, e fuor del vergognoso
Letto prorompe e desta a gloria i figli:
Libertà vien con questi, e l’omicide
Gare frenando, in mezzo a lor si asside.
Ode il Volga gigante, e in sì profondo
Spasimo torce i flagellati flutti,
Che impaurito ne rimugghia il mondo,
E gialli di terror fansi i re tutti.
O eroi dall’occhio grigio e dal crin biondo,
Voi pur di libertà côrrete i frutti;
Ruinerà lo smisurato mostro
Sotto al valore ed al martirio vostro!
Fra’ ghiacci immani, entro le cave audaci
Scorre un giovine sangue, arde un pensiero;
Dai patiboli sacri e dai voraci
Sepolcri avventa un raggio immenso il Vero;
Già Prometeo si scuote, e le rapaci
Orde travolge e il tracotato impero;
Su le ruine immoto apre le braccia,
E in un patto d’amor gli Slavi allaccia.