Sei tu, sei tu, con subito e profondo
Estro d’entusiasmo Edea favella:
Ben t’affiguro al mite aspetto, al fondo
Sguardo, alla fronte pensierosa e bella!
O intemerato cavalier del mondo,
Ben principia da te l’età novella,
Da te, dal cui presago alto pensiero
Raggiò, qual sole dall’oceano, il Vero!
Quando più pura e più sublime Idea
Più puro cor, mente più alta accese?
Quando in età più tenebrosa e rea
Raggio più bel di libertà discese?
Quando mai l’ala del Pensier che crea
Finse più mite eroe, più sante imprese?
Quando sdegno che atterra, amor che molce
Andâr congiunti in armonia più dolce?
Dolce armonia, che nel tuo bronzeo petto
Di vaticinj e di dolor nutrita,
Dalle voci cresciuta, onde un eletto
Stuolo agitò la tenebra abborrita,
Alimentata dal perenne affetto
Per cui sì novi eroi dieder la vita,
Resa divina dal sospir di tante
Madri e dall’ira e dall’amor di Dante,
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16. — Rapisardi, Atlantide, |
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