O nati al vero ed alla gloria nostra,
Sia che si schiuda a voi l’arduo sapere,
E come ciel che al novo dì s’innostra
Splendan le vostre ardenti anime altere;
O che a spezzar la formidata chiostra
Serriate i carmi in generose schiere,
Che a par di rutilanti angeli irati
Fugan gli errori all’uman danno armati;
Sia che un nimbo di gloria al capo austero
Arda inconsunto e l’ombre invide accenda,
O al tetto ignoto, in cui vivete al Vero,
Le sue fredde il livor tenebre stenda;
Sia che saetti il vostro genio altero
Liberamente la congrega orrenda,
O che innocenti di catene carchi
Balzar facciate dal sonno i monarchi;
Voi ricerchi la lode, a voi si volga
Con volo di squillante aquila il verso,
E al capo vostro nitido si avvolga
Qual aureo serto in pura fiamma asterso:
Voi, così dall’error l’uomo si tolga,
Rispecchiate l’Idea dell’universo;
Cavalieri del mio fulgido regno,
Voi conoscente agli avvenire insegno!