Si contorce egli, e dalla petrea croce
Divincolare invan tenta le braccia,
Ed or supplica abjetto, ora la voce
Fulmina, e spaventosa erge la faccia;
Si arretra un tratto la congrega atroce,
E si rannicchia alla fatal minaccia,
Ma poi che intatti i ferri avversi vede,
Più feroce di pria torna alle prede.
Torna; ed ecco dal mar torbido e grave,
Che del sangue di lui bollendo cresce,
D’anfibj mostri dalle facce prave
Un inquieto stuol brulicando esce;
Con umili atti, con voce soave
Lusinghe e laudi e reticenze mesce,
Si scalmana, s’acciuffa, e infin si assetta
Appiè dei sommi, e i loro avanzi aspetta.
Nutriti di viltà, di fraude armati
Mirali tutti in sol mentir costanti,
Eroi legali, apostoli bollati,
Bertoni in toga e galeotti in guanti,
Barattieri pasciuti e decorati,
Senatori bardassi e ladri santi,
Caini e Giuda in levigati astucci,
Professori Tartufi e Vanni Fucci.