Vergine paziente, austera e mite
Ella esercita qui la sua ragione;
Qui con unica legge in infinite
Guise l’universal vita scompone;
Qui dà per una un milion di vite,
Cui tosto la sorella al sole espone,
La sorella che il ciel, la terra e l’acque
Move, e con lei d’un solo parto nacque.
In fiala di diaspro ella qui tiene,
Nè ancor si sa come l’ottenne e donde,
Un etere divin ch’entro le vene
Con arte ignota a pochi eletti infonde;
Il qual non prima insinuato viene
Entro al corpo un calor nuovo diffonde,
Ed alle inerti membra aura vitale
Spira non pur, ma gioventù immortale.
Quivi la Gloria postuma con torto
Collo su l’uscio ambiziosa attende,
E a lui che ad immortal vita è risorto
Festosa accorre, e fra le braccia il prende;
Scevro allora d’invidia il vulgo accorto
Suoi vanitosi entusíasmi accende,
E lui spregiato e combattuto or ora
Nei marmi eterna, e i freddi marmi adora.