Pagina:Atlantide (Mario Rapisardi).djvu/19


Canto primo 19


Crebber delle spregiate ire recenti
     Le forze antiche e l’ebbre invidie altrui;
     Né col furor di torbidi torrenti
     92Prorupper già, come soleano, in lui,
     Ma guernite di torvi accorgimenti,
     Di trame vili e di sospetti bui
     Il circuiron sì, che l’omicide
     96Arti ei sentì, ma l’offensor non vide.

Né tremò già: l’occulta ira nemica
     Sfida a giornata, ed a piè fermo aspetta,
     Ma paventosa di battaglia aprica
     100Più secura dall’ombra ella saetta;
     Spezza ei talor gli agguati e il piè districa,
     Ma ferrea maglia intorno ai fianchi ha stretta;
     Più destri colpi, arte più cauta ei tenta,
     104Ma vana è ogn’arte, e i colpi all’aure avventa.

Dileguasi fra tanto all’aer bruno
     Lo stuol che prima in sua difesa accorse:
     Crescon l’ombre il terrore, e fugge ognuno
     108Dell’onor proprio e della vita in forse;
     Stette armeggiando intorno a lui qualcuno,
     Ma tosto un serpe al manco lato il morse,
     Tal che, vile tre volte, il viso imbianca,
     112Ghigna al tradito, e al traditor s’imbranca.