Ecco, Esperio pensava, e dallo sdegno
Tremavan le sue labbra e il volto ardea,
Ecco quali il civil torto congegno
Monche dottrine e sogni orridi crea!
Ecco, ove inciampa il più discreto ingegno.
Quando gli è guida una fallace idea!
Ma dal dispetto, ond’ha l’anima piena,
Lo toglie a tempo una bizzarra scena.
Solenne, sotto un ombrellaccio rosso
Da un pensieroso babbuin tenuto,
Mentre picchia un tamburo a più non posso
Un apocrifo moro irto e labbruto,
Il celebre dottor Cicciasenzosso,
Dal congresso di Berna or or venuto,
Mostra agli astanti fuor da un bussolotto
La Pace universal, quattro e quattr’otto.
E giura che fra poco, a conti fatti,
Solo in virtù dell’evoluzione,
Si metteran d’accordo i cani e i gatti,
E risolta sarà la gran quistione:
State buoni però, non fate i matti;
S’intenderan la Forza e la Ragione;
Il Capitale abbraccerà il Lavoro,
E il giorno dopo sguazzerem nell’oro!