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186 Atlandide


Ecco, Esperio pensava, e dallo sdegno
     Tremavan le sue labbra e il volto ardea,
     Ecco quali il civil torto congegno
     Monche dottrine e sogni orridi crea!
     Ecco, ove inciampa il più discreto ingegno.
     Quando gli è guida una fallace idea!
     Ma dal dispetto, ond’ha l’anima piena,
     Lo toglie a tempo una bizzarra scena.

Solenne, sotto un ombrellaccio rosso
     Da un pensieroso babbuin tenuto,
     Mentre picchia un tamburo a più non posso
     Un apocrifo moro irto e labbruto,
     Il celebre dottor Cicciasenzosso,
     Dal congresso di Berna or or venuto,
     Mostra agli astanti fuor da un bussolotto
     La Pace universal, quattro e quattr’otto.

E giura che fra poco, a conti fatti,
     Solo in virtù dell’evoluzione,
     Si metteran d’accordo i cani e i gatti,
     E risolta sarà la gran quistione:
     State buoni però, non fate i matti;
     S’intenderan la Forza e la Ragione;
     Il Capitale abbraccerà il Lavoro,
     E il giorno dopo sguazzerem nell’oro!