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Canto ottavo 179


Un bazzarre v’è qui, dove si mesce
     Quanto v’ha di più incongruo e di più strano,
     Dove ognun, che non sia carne nè pesce,
     Può comprare un sapere utile e piano,
     Saper che più del tuo facil riesce,
     E non è come il tuo superbo e vano,
     E che infin mette capo a fare intendere,
     Che tutto è merce e può comprarsi e vendere.

Soffici idee, dottrine malleabili,
     Teorie rimessive e riducibili,
     Sentenze anfibie, astuzie commerciabili,
     Ideali sonanti e commestibili,
     Programmi sovra il proprio asse rotabili,
     Riformette discrete e digeribili,
     Menti a zig-zag, coscienze a biribisso
     Qui si vendon per poco, a prezzo fisso.

Vedi agitarsi là quel mingherlino
     Grigio, sudicio, losco, invecchignito,
     Che sul labbro ha la celia di Pasquino
     E come arcobalen vario il vestito?
     Eppur, benchè sì guitto e sì piccino,
     È critico, orator, capopartito,
     Come dir tre Cagliostri in un sol tomo,
     Tre nullità che formano un grand’uomo.