Là custodita dietro alle vetrine
Sta la Ragion, come impagliata gatta;
Qui stan le innate Idee, come sardine
Sott’olio, dentro scatole di latta;
Ve’ l’Apriori dal ritinto crine
Dar sul muso a Bacon con la ciabatta;
Ve’ l’Assoluto che con mutria sciocca
Fa il suo bisogno alla Scienza in bocca.
O Roberto Ardigò, che dalla torre
Solitaria del tuo nobil pensiero
Gridi e t’affanni i vecchi errori a torre
Provando che son pari il fatto e il vero,
Guarda come qui folto il volgo accorre,
A cui sembra troppo erto il tuo sentiero,
E come a contemplar gli aurei nonnulla
Qui s’indugia ammirando e si trastulla!
Non credere però, che di tal gioco
Resti ognun così lieto e sodisfatto,
Che cercar poi non voglia a tempo e loco
Pasto migliore a’ suoi bisogni adatto:
Chè il gregge idealista, o molto o poco,
Meglio di te sa conformarsi al fatto,
E con buon naso e con parola enfatica
Ragion pura distingue e ragion pratica.