Sotto al pallon, co’ corpi in due piegati,
Mettonsi a mele in su per ore ed ore,
E a denti stretti, con fieri conati
Il concetto vapor cacciano fuore,
Finchè, come dio vuole, a via di fiati
Spiega l’aereo mostro il suo valore,
E nella cesta, c’ha sotto la pancia,
Un dei più svelti accoglie, e al ciel si lancia.
Quei che su tutti or sorge, e il dotto muglio
Gitta quaggiù dalle usurpate altezze
È Spetino dei Ferri, inclito intruglio
D’ablativi assoluti e di sciocchezze;
Uom bravo a farsi onor del Sol di luglio
E a rivestir di suo le altrui stoltezze;
Scopritor d’un chimerico paese,
Ond’offre il trono a chi gli fa le spese.
Ricco è il fondaco suo di luccicanti
Minuterie, di lattei sillogismi,
D’assiomi che pajono brillanti,
D’illusioni a mo’ d’enteroclismi;
Sparsi vedi qua e là per tutti i canti
Giudizj a scatto ed argomenti a prismi,
Ed intuiti, che sol che tu li tocchi,
Balzan fuor degli astucci e sbarran gli occhi.